Una scuola speciale moderna e all’avanguardia…
Ogni tanto penso a come sarebbe se ci fossero ancora le scuole speciali, se il concetto di inclusione fosse preso più seriamente… Penso poi chi sa come sarebbe essere in una classe di alunni tutti dsa, dove non c’è aver paura del pregiudizio, del giudizio dei compagni se sbaglio, se sono più lento, se ho le mappe… Magari anche con insegnanti più sensibili alla tematica, potrebbe essere più sereno? Vissuto diversamente?
Una classe poi magari dove ci sono solo alunni con disturbi fisici, un’altra classe per chi ha un autismo ecc…
E l’inclusione dove la metto ? Beh… Dedicherei dei giorni per la sensibilizzazione, alunni con alunni (mescolo le classi anche con quelle “normali”) e faccio che a turni sono gli alunni i protagonisti delle lezioni, che spiegano loro il loro modo di pensare, vivere, come una sorta di laboratorio. Chi meglio di chi prova non può capire? Se giocando tra compagni ci si lega un braccio dietro alla schiena e si prova a fare un attività che ne richiede due, provando si capisce quanto è difficile, ecco che allora magari invece che giudicare il compagno con diplegia, lo si aiuta perché si sa cosa si prova, così come magari il compagno che non ha difficoltà non è creativo e il compagno con DSA si, e ci si aiuta, capendo che ognuno è capace in qualcosa e meno in altro e che ognuno è importante e fondamentale per l’altro.
Penso alle classi così separate perché i tempi, i bisogni per i diversi disturbi, deficit sono diversi, così come la formazione deve essere diversa e la didattica e sarebbe forse più facile sia per gli insegnanti che per gli alunni stessi.