Partiamo dall’inizio… Le scuole speciali e le classi differenziali:
Intorno agli anni ’60 vennero in gran parte di Italia istituite le scuole speciali, con classe differenziali. All’interno di esse vi potevano essere tutti gli alunni che presentavano: disabilità fisica (es. Sindrome di Down) e/o mentale (es. Ritardo mentale, chiamato oggi anche con il nome di insufficienza mentale o a quei tempi oligofemia), di apprendimento (es. Dislessia?), economica (es. La famiglia non ha abbastanza soldi), sociale, linguistica (in questo periodo c’era un grande spostamento da parte degli italiani del sud al nord, e per i dialetti diversi faticavano a capirsi).
All’interno di queste classi si trovava personale specializzato nelle diversità che gli alunni potevano avere.
Questo succedeva perché, c’era ancora molto l’idea del “nascondere il diverso”, tenere nascosto tutto ciò che può “scandalizzare”, separare dal resto della società gli “sbagliati”.