Parlo di DSA con la Dott.ssa Chiara Lamusta:
- Disturbi dell’apprendimento in generale
I disturbi dell’apprendimento vengono chiamati anche con la sigla DSA. Al loro interno possono trovarsi la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia.
Ovvero?
La dislessia consiste principalmente nella difficoltà di lettura lenta e poco corretta.
La disgrafia consiste invece nella difficoltà di scrittura, come calligrafia.
La disortografia consiste nella difficoltà di utilizzare in modo corretto doppie, gruppi di suoni più complessi…
La discalculia riguarda la difficoltà nell’ambito della matematica e nel calcolo.
Tutti coloro sono delle caratteristiche attribuibili alle persone, non sono malattie o nulla di cui vergognarsi, anzi sono un potenziale, perché permettono di vedere, sentire, percepire il mondo in modo diverso, più completo, più creativo.
I soggetti con DSA non hanno QI (quoziente intellettivo) ridotto, anzi, può essere nella norma o superiore, ma… questa caratteristica porta a ragionare in modo diverso e come si fa in un’altra lingua bisogna tradurre nella lingua madre le informazioni per capirle.
- Chi è il tutor?
La figura del tutor è molto importante per gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, famiglie e docenti.
- Ma..Chi è?
Una persona che dopo aver fatto diversi corsi si è specializzata nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
- Come arrivarci?
Per il momento in Italia bisogna avere una laurea almeno a breve termine e poi iscriversi ai corsi di preparazione e qualifica.
- Cosa fa?
I tutor seguono, aiutano, consigliano strategie e strumenti compensativi, a tutti gli alunni con dislessia.
Pianifica l’organizzazione di un metodo di studio personalizzato insieme al ragazzo in modo da far raggiungere l’autonomia nello studio.
Oltre che sostenere gli studenti, si confrontano con gli specialisti (Psicologi e logopedisti) e fanno da tramite tra scuola e famiglia e consigliano i genitori sulle strategie da adottare a casa e a scuola.
- Cosa sono gli strumenti compensativi?
Gli strumenti compensativi sono contenuti nella L. 170 e successivamente nel PDP (piano didattico personalizzato) degli alunni con DSA.
Servono per permettere agli alunni di raggiungere uguali obiettivi dei coetani, sono come un ponte che permette di collegare i due mondi.
Ovvero?
Vediamolo con un esempio, se ho difficoltà nella scrittura, sono lento a scrivere e quindi non riesco a stare al passo, a prendere appunti, a copiare dalla lavagna/lim, scrivo male (con una brutta calligrafia e non riesco a leggere cosa scrivo o scrivo in stampatello perché gli altri caratteri non mi riescono ma gli insegnanti li pretendono…) , con errori (inverto le lettere, dimentico le doppie…) ciò che mi può essere di aiuto è l’utilizzo del pc, del tablet, dove una volta imparata la tastiera, l’utilizzo dei software con correttore ortografico e dove necessario anche sintesi con dettatura (detto al pc cosa scrivere) posso raggiungere gli stessi obiettivi della classe.
Il pc in questo caso fa da ponte per avvicinare l’alunno alla classe e al metodo didattico utilizzato.
Se ho problemi in matematica posso utilizzare la tavola pitagorica se vado alla scuola elementare o se vado alle scuole medie o superiori posso utilizzare la calcolatrice.
- Quali sono gli strumenti che vengono utilizzati dal tutor e dai ragazzi nella didattica a distanza?
I ragazzi con Disturbi Specifici di Apprendimento sono sempre più demotivati ad affrontare la didattica a distanza. Non si ritrovano più dopo ore passate al computer e sono molto spesso disorientati.
Gli strumenti compensativi sono gli stessi utilizzati in presenza ( mappe fatte al pc, video per rafforzare il concetto tramite immagini e parole, calcolatrice ecc…).
Il tutor lavora a distanza supportando allo stesso modo come in presenza il ragazzo/a nell’organizzazione dello studio e nella pianificazione, lo aiuta a trovare un metodo di studio personalizzato, in modo da raggiungere l’autonomia oltre a rafforzare la propria autostima.
- Dove?
Tramite piattaforma (Zoom,Skype, Teams) il tutor e il ragazzo/a lavorano a distanza condividendo lo schermo entrambi. Il tutor segue a distanza e garantisce lo stesso raggiungimento di autonomia del ragazzo/a come se fosse in presenza.
A cura di Valentina Bighignoli e Dott.ssa Chiara Lamusta (Psicologa e Tutor DSA e BES).