Quanto può cambiare dire “siediti!”, “stai seduto!” e “puoi sederti se vuoi” :

Quanto può cambiare dire “siediti!”, “stai seduto!” e “puoi sederti se vuoi” :

“Seduto/a!” e “Ma allora vuoi stare seduto/a?!” sono due frasi che negli anni ho sentito spessissimo dire dagli insegnanti (in particolare della primaria) verso tutti quegli alunni che stanchi sentono il bisogno di alzarsi e/o muoversi.

Avete presente quella sensazione che ultimamente sto provando spesso a spiegarvi? Quella carica di energia che sentiamo nel corpo e quel bisogno irresistibile di muoverci perché è come se qualcuno ci stesse punzecchiando per tutto il copro?

Ecco la maggior parte degli alunni a cui state chiedendo urlando o in tono severo di sedersi probabilmente sta provando questo o una cosa simile…

Stanno già affrontando una sensazione fastidiosa, che innervosisce e rende irrequieti a cui non è per niente facile resistere e controllare. Se poi gli obbligate anche a sedersi è come legarli e torturarli. Provate a immaginare di essere legati e qualcuno vi fa il solletico con una piuma sotto i piedi e non dovete osare muovervi… Non è né bello ne semplice vero? Ecco…

Sapere che devi stare fermo, seduto per evitare note e richiami mentre sei carico di energia, è alquanto frustrante e difficile.

Provate invece che sgridare a chiedere con gentilezza, proporre la cosa, come: “se ti va puoi sederti” . E’ un modo carino per dire “so come ti senti, non ti preoccupare quando ti senti pronto/a puoi risederti”… È un approccio completamente diverso e sicuramente più di aiuto che urargli di sedersi o mincacciare con le note.

C’è chi se ne approfitta poi? Beh dipende da tante cose, ma sono quasi certa che se un DSA, così come un ADHD o qualcuno con qualche altra caratteristica lo fa è perché in quel momento ne ha bisogno e non perchè vuole mancare di rispetto. E non è detto che riconosca o vi sappia descrivere la sensazione provata se glielo chiedete, io l’ho sempre avuta ma solo da grande sono riuscita a interpreterla e capirla e di conseguenza spiegarla. Io non sono mai stata quell’alunna che si alzava e girava per la classe, ma che si “intrecciava” o accavallava le gambe, a volte sedeva in modo “strano” sulla sedia, giocava con gomma, elastici o altro per resistere sì.  

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