Il gioco dello specchio – pt. 1:
Durante le vacanze in Slovenia, sono stata al museo “La casa delle Illusioni” è stato molto divertente e se andate a Lubiana ve lo consiglio, sia per grandi che per piccoli ma… non sono qui per far loro pubblicità, vi voglio raccontare di un gioco in particolare.
Non so bene come spiegarlo quindi… Spero di renderlo capibile..
C’era uno specchio, speciale diciamo, dove ti dicevano di chiudere un occhio e alzare il braccio del lato opposto… E… Sono entrata in confusione..
Quando mi specchiavo, non capivo (non lo sentivo neanche) quale era l’occhio chiuso e quindi non capivo quale fosse il braccio da alzare…
Il mio cervello vedeva nel riflesso che avevo chiuso il sinistro quindi automaticamente mi diceva “il lato opposto è destro quindi alza il braccio destro” ma… Non era giusto… in realtà avevo l’occhio destro chiuso e quindi avrei dovuto alzare il braccio sinistro…
E ho passato un paio di minuti per capirlo, mi sono dovuta allontanare, avvicinare allo specchio con il braccio dallo stesso lato dell’occhio chiuso alzato e poi, cambiare braccio per fare il gioco in modo corretto.
Menomale che non c’era nessuno o quasi… Ma… Mi ha fatto tanto riflettere, come mi ha mandato nel pallone questo semplice gioco… Pensavo beh ma devo solo fare l’opposto… ma…. non riuscivo a capire cosa volesse dire fare l’opposto, non capivo come muovermi, come elaborare la cosa!
Ha provato anche mio fratello (come sapete anche lui DSA) e ha provato la mia stessa situazione, hanno poi provato i miei genitori (nessuno dei due DSA) e loro ci sono riusciti subito a primo impatto… Quindi ho pensato, sicuramente riguarda in qualche modo noi.. Ma non saprei spiegarvi di più…
So che probabilmente è un po’ quello che accade anche in palestra quando c’è l’insegnante che fa fare esercizi e bisogna pensare a specchio e puntualmente sbagliamo lato… Ma… Qui era il doppio più complicato!