E’ giusto distinguere gli alunni per categorie?
Un’altra riflessione che è stata fatta alla riunione della settimana scorsa è stata quella di farsi una domanda a cui spesso ho pensato, mi sono confrontata con alcuni di voi e a cui do una risposta ma non so se è quella giusta…
È giusto quando si parla degli alunni che si hanno in una classe a livello didattico dire ho n. Alunni DSA, n. Alunni con 104 e n. Alunni tipici?
Allora, io direi che, quando si parla di didattica sì, io ho difficoltà e bisogni diversi da chi ha una 104 così come dai tipici e loro a loro volta ne hanno diversi da me quindi ci sta che un insegnante nel momento di confronto con una collega o quando prepara il materiale ci pensa, magari poi propone a tutta la classe le 3 modalità diverse in modo che anche i tipici possono usare quello che era stato pensato per il DSA ecc.. Ma… Pensondi si, che sia importante come focus e per stabilire ed avere ben chiaro il lavoro da fare.
Poi se invece si parla della classe in generale, non a livello didattico ma ad esempio in generale dove non sarebbe necessario precisare questi particolari allora no perché diventa una cosa etichettante.
Dipende da come si usa….
Nella riunione ci si stava focalizzando proprio sui BES, perché parlavamo di obiettivi da darsi, di inclusione, del fatto che ovviamente chi hs una legge 104 faccia più riferimento all’insegnante di sostegno o il collaboratore anziché all’insegnante curricolare e una collega era saltara fuori con ma state ettichettando… Io penso che invece qui non voleva essere etichettare ma focalizzarsi si una categoria ben precisa per avere bene il focus su cosa andare a concentrarsi e parlare.
Un po’ come dire la frutta… Esistono tantissimi frutti… O se dire la frutta arancione ne ho limitata… E quindi posso pensare se sono tutti i frutti arancioni grandi, vuol dire che ho bisogno di una scatola grande per contenerli ecc… Ma so che il mio argomento da cui far partire pensieri e ragionamenti sono i frutti grandi e arancioni.