“Cosa si prova quando ti viene detta una poesia a voce e ti viene chiesto di ripeterla parola per parola? E una frase?”
Oggi proverò a rispondere a questa bellissima domanda che mi è stata fatta da @giocoeimparo_ qualche settimana fa.
Premetto che come sempre io riporto la mia esperienza, il mio punto di vista, che può essere in comune con qualche altro DSA ed essere completamente discordante per qualcun’altro.
Bene, partiamo.
La prima cosa che fa la differenza è la velocità con cui viene detta la poesia, se vengono utilizzati dei supporti visivi, dei gesti, movimenti per memorizzare il contenuto e la lunghezza, se è composta da qualche frase o da tante frasi.
Così come dalla sua complessità, se è una poesia composta da semplici parole, semplici frasi messe insieme o se ha frasi lunghe e difficili.
In generale posso dire che c’è sempre una difficoltà perché come per l’ascolto (vedi post dedicato) si tratta di dover ascoltare, ripetere, tradurre, immaginare, elaborare, immagazzinare, ritradurre e dire il contenuto, tutti passaggi fondamentali che non possono essere saltati, ecco che allora già tra poche parole servirebbe uno tempo di stop per poterlo fare, altrimenti si sento la parola o le parole ma poi non faccio in tempo a immagazzinarle perché sto ancora finendo i passaggi che devo passare alla prossima memorizzazione e quindi ai prossimi passaggi, dovendo quindi ricordare ciò che avevo memorizzato prima, finire i passaggi per le “vecchie-nuove” parole e iniziarne dei nuovi per le nuove, è molto complicato, stancante e frustrante.
Spesso se mi viene chiesto di ripetere parola per parola, non memorizzo, ripeto la parola, il suono della parola perché non ho il tempo di “gestirla” e basta, magari se è una parola di un oggetto mi riesco a immaginare l’oggetto e così di tutte le parole che ripeterò mi ricorderò solo quella.
Per le frasi? Idem, ripeterò il suono che sento, sicuramente se la frase è lunga ricorderò solo le prime parole e poi, vuoto totale.