Due punti di vista diversi sulla diagnosi:
Oggi voglio riprendere la domanda che mi era stata fatta da @ilariag__ dove mi chiedeva come vedo la diagnosi dei DSA, se come un aiuto e riconoscimento delle difficoltà oppure come causa di esclusione a causa delle etichette che vengono attribuite?
Devo dire che non trovo un’unica risposta perché dipende….
Penso che la diagnosi venga vista come una cosa negativa ed ettichettante nel momento in cui ti viene presentata come tale. Quando la dislessia o gli altri DSA vengono mostrati o spiegati con toni dispregiativi.
Un po’ come era successo a me, mi era stata data la diagnosi, mi era stato detto “non potrai mai fare quello che gli altri fanno” non la prendi bene… Poi se gli adulti come professionisti o insegnanti la vedono come cosa negativa o malattia, la vivi male….
È invece positiva, nel momento in cui viene usata per valorizzati meglio, per permetterti di realizzati. Ti permette di dare un nome alle tue difficoltà e in molti casi a compensare con l’aiuto di qualcuno.
È positiva sopratutto durante la scuola ma penso anche dopo, se la vedi come una cosa positiva penso che in realtà della diagnosi non ti importa tanto, sei contento di essere un dislessico e basta.
E tu cosa ne pensi?