Etichette alimentari :
Oggi voglio provare a trattare l’argomento delle etichette alimentari ad alta e a bassa leggibilità.
Spesso mi capita di doverle leggere, perché non posso mangiare gli alimenti con il lattosio e proprio qui i sono resta conto di quanto la dislessia possa influenzare nuovamente anche la vita quotidiana.
Cosa sto dicendo?
Ecco…. Prendiamo come primo esempio questa etichetta, dove la scrittura è davvero piccola, le lettere e parole sono molto vicine tra loro, così come gli spazi tra le righe, il font non è facilmente leggibile, il cambio di argomento (si passa dagli ingredienti ai valori nutrizionali) non è ben evidenziato, è consecutivo. Discreto il contrasto tra il colore delle parole – sfondo. La ritengo a un livello di bassa leggibilità.
Pensiamo ora questa etichetta, dove il font è più leggibile, le lettere sono voci e tra loro ma meno sovrastanti rispetto a prima, le righe sono ancora troppo vicine così come le parole e i segni. Sarebbe meglio un po’ di spazi in più. La grandezza delle parole incece va bene. Buono il colore delle parole e lo sfondo. La ritengo a un livello di parziale leggibilità.
Prendiamo quest’altro esempio, dove invece lo spazio sia tra le parole che le righe è ben presente, anche la grandezza delle parole andrebbe ben, perde punti invece il font, il corsivo, che non tutti sanno o riescono a leggerlo con agilità. Distinto il contrasto colore delle parole – sfondo. La ritengo a un livello di bassa leggibilità.
In questa etichetta possiamo invece notare, una grandezza delle parole buona, né troppo grande né troppo piccola, anche lo spazio tra le righe è ottimale, perde invece di punti il fatto che, le lettere che compongono le parole sono molto vicine tra loro, diventando così facilmente sovrastanti, e manca lo spazio tra una parola, la punteggiatura e l’altra. Buono invece il contrasto colore delle parole e lo sfondo. La ritengo a un livello parziale di leggibilità.
In questa ettichetta possiamo trovare molti punti di forza, come, lo spazio tra le righe, tra le lettere delle parole e le parole. Anche la grandezza, il contrasto colore delle parole-sfondo e il font sono buoni. La ritengo ad alta leggibilità.
Come per l’immagine soprastante, questo font è molto buono, così come lo spazio tra le lettere, le parole e le righe e il contrasto tra il colore parole-sfondo. La ritengo ad alta leggibilità.
Bene, ho reso meglio l’idea? Hai capito perché dico che la dislessia è presente anche nella vita qiiotidiana? Se mi trovo a dover leggere un’etichetta come le prime, le difficoltà sono tante, a partire dalla stanchezza e senso di inadeguatezza che mi causa, così come la lentezza con cui devo decodificarla e comprenderla…
Ecco perché dico che, il mondo non è ancora del tutto inclusivo, bisogna lavorarci ancora! In questo caso io parlo di dislessia, di DSA, ma possiamo tranquillamente estendere l’argomento a chi dopo i 50 anni fa fatica a leggere da vicino, ad anziani che non riescono a leggere le scritture troppo piccole, a cui ha qualsisi altro deficit, disabilità o disturbo o a chi semplicemente avrebbe fretta e bisogno di leggere qualcosa nell’immediato senza impazzire davanti a un ettichetta e perdere tempo.
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